Mentre il ministro Musumeci accusa i cittadini flegrei di aver scelto di vivere lì, poi para il colpo (viene attaccato anche dalla segretaria del Pd, Elly Schlein e dal governato De Luca poi aggiunge: < I responsabili del disastro ambientale compiuto nei Campi Flegrei vanno cercati nelle classi politiche dirigenti che, da Roma fino ai comuni del luogo, hanno governato quei territori da lontano e da vicino tra gli anni Cinquanta e Ottanta, senza mai dire la verita’ alla gente e permettendo scelte urbanistiche folli e irresponsabili, in cambio di voti”. Nello Musumeci, sottolinea che le colpe non sono dei cittadini. “Sono le stesse forze politiche che adesso cercano l’autoassoluzione collettiva per fare dimenticare le proprie colpe, remote e recenti. Il governo Meloni ha finalmente acceso i riflettori sui Campi Flegrei: ha fatto in questi mesi e continuera’ a fare tutto il possibile, anche in termini finanziari, per assicurare agli abitanti dei Campi Flegrei le necessarie condizione di convivenza con i rischi di quel territorio, senza bugie e senza colpevoli silenzi”, ha concluso il ministro. Ma l’indignazione verso il ministro è tanta. Chi era al governo quando si decideva il Piano Intermodale? Perché non è stato completato? Chi ha favorito condoni?
A fronte delle polemiche ci sono anche gesti di solidarietà, la Protezione civile della Regione Basilicata ha predisposto il piano di accoglienza in caso di emergenza sismica nell’area dei CAMPI FLEGREI e Napoli, nell’ipotesi in cui si dovesse rendere necessario il trasferimento di persone. Insieme alla Calabria, alla Basilicata è destinata la popolazione del quartiere Bagnoli, municipalità 10 del Comune di Napoli. Il piano ha individuato quale area di prima accoglienza il centro Cecilia di Tito scalo (Potenza) che presenta caratteristiche logistiche ottimali per accogliere nelle prime ore e identificare la popolazione in arrivo alla stazione di Tito, proveniente dalla stazione di Napoli centrale. Invece per gli abitanti del Comune di Bagnoli che, in caso di emergenza, sceglieranno di raggiungere la Basilicata con proprio mezzo, è stata individuata un’area apposita a Potenza in grado di accogliere temporaneamente 5mila autovetture dalla quale sarà organizzato un servizio navetta per l’area di prima accoglienza. Il piano prevede l’accoglienza di 11.500 persone in tutto. In caso di necessità di permanenza a lungo termine della quota di popolazione assegnata alla Basilicata, per l’ospitalità sono state prese in considerazione strutture fisse anche di diversa tipologia (hotel, villaggi turistici, abitazioni inutilizzate, strutture alloggiative religiose e militari). Gli alloggi per la popolazione evacuata sono suddivisi in sette comparti territoriali, ciascuno con un Comune capofila. ”Seguiamo con attenzione l’evolversi della situazione – ha dichiarato il dirigente della Protezione civile della Regione Basilicata, Giovanni Di Bello, dopo le scosse finora registrate – e, in caso di bisogno, la Basilicata è pronta a fare la propria parte per il trasferimento e l’accoglienza della popolazione del quartiere Bagnoli, municipalità 10 del Comune di Napoli”.