Darsena a secco, alla deriva anche il diporto e i piccoli pescatori

Sei anni fa si annunciava una bella dragata alla Darsena di Pozzuoli per tutelare il mare, i pescatori, la storia della città, il costo era minimo (10mila euro). Oggi il bradisismo che continua a far salire la terra, provoca disagi enormi, tanto grandi che è impossibile per la pesca e il diporto continuare la loro attività. Altro che mare, ai piedi del Rione Terra è nata una spiaggia. Che cosa farà il Comune di Pozzuoli? Lascerà che questa attività vada persa? La visione di questa amministrazione è solo quella industriale (ci riferiamo all’allargamento della concessione a Prysmian)? Certo è che appena qualche settimana fa è stata data concessione alla Giustino Costruzioni per collegare la nuova darsena dei traghetti del porto con il tunnel tangenziale, ma questo in previsione appunto di una eventuale fuga (via mare?) in caso di emergenza vulcanica. Anche se poi c’è da chiedersi se dopo la fine della fase critica del bradisismo non ci sia da rifare tutto il porto, perché tutto sarà cambiato. La Darsena quello specchio d’acqua (non più) che è ai piedi della Rocca, quasi non esiste, eppure è il segno della storia della città, significa che qui ancora ci sono piccoli pescatoti con gozzi e barche in legno che danno il senso di che cosa era un tempo la città. Si assisterà immobili? O qualcosa cambierà e quando?

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