Pozzuoli, il braccialetto antistalking funziona: allontana l’ex che ha violato il divieto di avvicinamento. I carabinieri arrestano l’aggressore

L’allarme è scattato in Centrale Operativa ieri 25 aprile giornata di festa intorno alle 15.30.
Non era la solita richiesta di aiuto al 112, ma l’impulso generato da un braccialetto anti-stalking localizzato in viale Sibilla, la strada che corre parallela al litorale puteolano. Il sistema, applicato a dicembre del 2023 con l’entrata in vigore del nuovo disegno di legge contro la violenza sulle donne, utilizza la tecnologia GPS per controllare in tempo reale la posizione di chi lo indossa. Se si avvicina alla vittima il dispositivo lancia un allarme alle centrali dei carabinieri e di polizia, così come è successo ieri nella zona flegrea. Grazie ad un secondo segnale che arriva invece sul dispositivo dato alla vittima sul quale è installata un app per monitorare gli spostamenti dello stalker che ha immediatamente fornito informazioni sulla donna che lo indossava e sul provvedimento disposto dal Tribunale ai danni del suo ex, a cui è fatto divieto di avvicinarla. I carabinieri della Stazione di Licola erano i più vicini al segnale di allarme, il dispositivo è stato geo-localizzato ed è stato semplice rintracciare la donna che si trovava impaurita all’interno di uno stabilimento balneare. Il suo ex compagno infatti, l’aveva pedinata fino nel parcheggio del lido dove fortunatamente è stato visto dall’ex compagna. Lei – ha poi spiegato ai Carabinieri – è fuggita all’interno del locale dove sono installate le casse e ha fatto scattare l’allarme grazie al braccialetto affidatole. L’uomo le si era comunque avvicinato e quando ha sentito il suono caratteristico del dispositivo è fuggito. I militari però hanno seguito le sue tracce e rintracciato poco dopo. E’ stato arrestato in flagranza differita per la violazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Ora è in carcere, in attesa di giudizio. Secondo la Commissione Femminicidi le recidive anche dopo il carcere sono altissime, toccano quasi l’85% dei casi, il braccialetto elettronico potrebbe essere un dispositivo salva vita per la vittima che può tempestivamente allontanarsi o chiedere aiuto se scopre che l’individuo ha superato il perimetro stabilito dal giudice.

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