L’INTERVISTA. Comunali a Bacoli, Schiano sfida Della Ragione annuncia l’assessore di quartiere e attacca il Pd: ‘scelta opportunistica’  

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Ermanno Schiano è l’aspirante sindaco di Bacoli che si candida contro l’uscente Josi Gerardo Della Ragione, è un medico stimato dell’Asl Napoli 2, è stato sindaco a Bacoli dal 2010 al 2015, prima ancora consigliere provinciale. Ha una lunga storia politica, tra l’altro è stato coordinatore cittadino di Forza Italia per una decina di anni, nella sua città (portando gli azzurri a grandi consensi a Bacoli, almeno ai suoi tempi), ma nel 2022 ha lasciato il partito. Torna in pista in queste elezioni con uno schieramento che va da destra a sinistra, prende una parte di centrosinistra (rappresentata da qualche civica, tra cui Il Pappice) e arriva fino a Fratelli d’Italia, passando per Forza Italia, c’è stato un dubbio qualche mese fa se Italia Viva avesse dato il proprio simbolo ad una coalizione sorretta anche da partiti di destra e da altre due civiche (Insieme per Bacoli e Prima Bacoli). Ma Schiano in questa lunga intervista afferma che non ci saranno problemi, è chiaro che manca circa un mese dalla presentazione delle liste, qualche cosa può ancora cambiare, ma la campagna elettorale è iniziata. Sui social volano foto di liste e candidati e si preparano manifestazioni.

Perché dottor Schiano, oggi un elettore dovrebbe votarla a Bacoli? Secondo lei quali sono le mancanze di questi ultimi cinque anni del sindacato di Della Ragione?

«Perché rappresentiamo ciò che la gente vuole e chiede: partecipazione, condivisione e cambiamento. Quando parlo di gente mi riferisco a una popolazione variegata composta da operai, imprenditori, giovani che da 5 anni attendono risposte concrete sui punti fondamentali quali lavoro, problema traffico, valorizzazione della risorsa mare e pianificazione del territorio. Invece oggi questa amministrazione propone un PUC che definisco scellerato perché prevede una serie di misure che porteranno inevitabilmente all’aumento della disoccupazione, a una cementificazione selvaggia e all’abbattimento di edifici per svendere la città e consegnarla nelle mani di pochi. Quindi, mi ripeto, c’è bisogno di realismo: Bacoli non è la città delle favole che viene raccontata quotidianamente attraverso Facebook».

Quale è il suo rapporto con Forza Italia, è stato il suo partito, ma anche quello che da voci di corridoio ha posto più ostacoli alla sua candidatura.

«Vede, i partiti sono fatti dalle idee e dagli uomini e con Forza Italia non c’è mai stato alcun problema. La visione liberale, democratica e partecipata della mia coalizione ha dato vita a una discussione da cui è stato tracciato un percorso condiviso da tutti che ha fatto sintesi sulla mia candidatura. Trovo ingeneroso verso gli amici di Forza Italia dire che abbiano posto degli ostacoli, visto che si è trattato semplicemente di un confronto di idee e di proposte».

Non crede che, pur essendo il suo slogan “il candidato che unisce”, siano troppo variegate (da destra a sinistra) i partiti e le liste che la sostengono? Sembra quasi che ci si unisca per andare contro Della Ragione e non per un programma preciso.

«Il nostro programma e la nostra coalizione nascono oltre un anno e mezzo fa e, come detto, sono frutto di un percorso di condivisione di idee e proposte che mettono al centro sempre e solo la città di Bacoli. Più che soffermarci sulla mia coalizione io farei un’attenta valutazione su ciò che è rimasto al sindaco uscente e su chi si è aggregato a lui: mi sembra di rivedere lo stesso schema di cinque anni fa con tutte le fragilità di una coalizione che nasce intorno a un uomo solo al comando. Chiediamoci cosa abbia spinto il Pd ad allearsi con un movimento che ha osteggiato per dieci anni. Io e i cittadini la risposta ce l’abbiamo: si chiama opportunismo».

Se diventasse sindaco quali sono le priorità dei primi 100 giorni?

«Non parliamo di 100 giorni bensì dei primi giorni perché non c’è tempo da perdere. Il primo atto, come annunciato più volte, sarà una delibera per la revoca del PUC che modificheremo seguendo l’interesse di tutti e non di pochi anche alla luce delle bocciature avute da Città metropolitana e Soprintendenza. Metteremo in campo una serie di iniziative per arrivare a un PUC partecipato con cittadini, lavoratori, produttori, coinvolgendo gli Enti sovracomunali che l’attuale sindaco ha escluso. Senza questo coinvolgimento è aleatorio e strumentale parlare di recupero ambientale ed urbano del territorio. C’è poi necessità di intervenire subito sulla viabilità estiva con prime misure tampone e con la modifica delle ZTL per evitare il caos dello scorso anno. Parallelamente, anche nell’Amministrazione, con un Assessore ai quartieri punteremo agli interventi, anche ordinari, nelle Periferie e nei Centri storici abbandonati. Ecco, quando dico che sono il Sindaco che ascolta, è perché continuerò ad esserlo anche dopo».

E’ certo che Italia Viva confermi il simbolo anche dopo i giorni della Leopolda?

«Come le dicevo prima i partiti sono fatti da idee e da uomini, componenti che per quanto riguarda Italia Viva sono parte integrante del nostro progetto elettorale e di governo. Quanto al simbolo, credo che non ci sia alcun problema».

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