L’incontro con il ministro e la visione della città del futuro. Pozzuoli ci prova con Sangiuliano, ecco come

Una città, un territorio ha bisogno di una visione per poter far divenire le proprie risorse ricchezza per tutti. I Campi Flegrei un tesoro ce l’hanno. E non è solo l’archeologia, ma anche i percorsi nel verde, la particolarità di una terra ballerina e bollente che (se messa in sicurezza) non va spopolata, ma resa meta turistica, proprio perché geologicamente unica al mondo. E’ una scommessa quelle delle amministrazioni che si sono succedute in questi anni (tutte, a prescindere dai colori politici), accanto ai grandi progetti magari di un piano intermodale calato dall’alto, c’è la storia che recuperando spazi, come la linea di costa, i laghi, può riempirsi di idee, di eventi di portata nazionale. Servono fondi. E anche idee originali. Lo dimostrano le città che sono riuscite a fare un balzo in avanti quando hanno puntato non su piccole manifestazioni da mordi e fuggi, ma su visioni (più faticose) ma di respiro più largo. Per riqualificare c’è bisogno di leggi urbanistiche dove i vincoli siano tutela non immobilismo.

E c’è bisogno della memoria storica. E’ questo il tentativo che fa il Comune di Pozzuoli. Ieri a Roma il sindaco Gigi Manzoni, il vicesindaco Filippo Monaco, l’architetto Agostino Di Lorenzo hanno incontrato il ministro alla Cultura, Gennaro Sangiuliano e, in un confronto durato più di una ora, hanno messo sul tavolo le loro idee. Il ministro si è detto disponibile. Ha suggerito possibili opportunità. Ha promesso che vaglierà le proposte messe in campo. E ha rinnovato l’appuntamento per fine mese. Ci saranno nuovi bandi che, con idee originali, potrebbero essere utilizzati. E la promessa dell’amministrazione è di non lasciare indietro le periferie, come Licola, il cui nome deriva da folliche, parola dialettale per indicare le folaghe, uccelli migratori che popolavano un lago, ormai prosciugato, magari recuperando la storia si guarderà al futuro.   

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