Il 6 marzo si inaugura il nuovo allestimento al Museo archeologico di Stabia Libero D’Orsi Castellammare di Stabia

“Stabiae Renatae” ovvero Stabia Rinata, così i romani chiamavano l’antica città di Castellammare di Stabia poiché fu l’unico centro dell’area vesuviana a rinascere dopo la distruzione dovuta alla terribile eruzione del 79 d.C. la stessa che sigillo’ con cenere e altri materiali vulcanici i vicini centri di Pompei ed Ercolano. E se Stabia è nata due volte così è avvenuto al suo museo sito nell’antica reggia borbonica di Quisisana dove più di dieci anni fa fu allestita una mostra con i reperti archeologici provenienti dalle ville romane del Pianoro di Varano (una località stabiase) che nel 2020 è stata ampliata tanto da poter fondare sempre nella stessa sede un vero e proprio museo intitolato “Museo Archeologico Libero D’Orsi” dedicato al grande studioso di storia locale che tanto si spese per la tutela delle ville romane sparse nel comprensorio di Castellammare. Il 24 settembre 2020 grazie alle sinergie nate fra il Parco Archeologico di Pompei e il comune di Castellammare di Stabia il museo prese vita e accolse i primi visitatori e il successo è stato così grande che a pochi anni di distanza il prossimo 6 marzo verrà inaugurata una nuova sezione del museo che permetterà di vedere nuovi o inediti reperti provenienti dal territorio e anche i magazzini del museo con i laboratori di restauro e di digitalizzazione del patrimonio, inoltre una parte importante del nuovo allestimento sarà dedicata alla ricostruzione del paesaggio stabiese in età romana grazie all’uso di tecnologie digitali. Il museo ospiterà anche due collezioni in prestito: alcuni reperti romani provenienti dal Museo Diocesano sorrentino stabiese rinvenuti nei pressi della Cocattedrale di S. Catello a Castellammare e poi alcuni reperti sequestrati ai tombaroli da parte dei locali reparti dei Carabinieri predisposti alla tutela del patrimonio culturale. La Reggia di Quisisana è uno dei più antichi Siti Reali del Regno di Napoli e l’elegante palazzo di rifacimento borbonico è stato dato in comodato d’uso al Parco Archeologico di Pompei dal Comune di Castellammare di Stabia nel cui territorio vi è finalmente un museo che ospita più di 500 reperti che possono dare dignità ad un territorio che con i vicini comuni di Ercolano, Pompei, Torre Annunziata e Boscoreale è di certo uno degli hotspot dell’archeologia internazionale.

Visitatori stranieri ammirano il lararium affrescato rinvenuto presso la villa romana di Carmiano in territorio gragnanese

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