Campania: I sindaci flegrei al fianco di De Luca pronti a marciare contro il governo, ma le guerre interne continuano

«Sono pronto, con fascia tricolore e gonfalone, la battaglia del presidente della Regione Campania è anche la nostra: Bacoli deve avere circa 18 milioni dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione», dice Josi Gerardo Della Ragione, primo cittadino di Bacoli, dopo l’annuncio del governatore pronto a dare battaglia al ministro Fitto e a marciare su Napoli e poi Roma. Il primo cittadino di Pozzuoli, Gigi Manzoni afferma che dopo l’inaugurazione del tunnel nella sua città (atteso da sette anni, costato 154 milioni grazie a finanziamenti europei e regionali) ha già scritto a De Luca, ringraziandolo e mettendo proprio nero su bianco che è al suo fianco per far valere le ragioni dei Comuni al governo.

La battaglia è chiaramente anche politica, le regionali si avvicinano e, nonostante le querelle nel Pd e la legge del terzo mandato che non arriva De Luca non nasconde che vuole governare di nuovo la Campania. I sindaci si posizionano. Provano a far squadra (anche se ognuno ha i suoi acciacchi).  

Il centrodestra non sta in silenzio, l’occasione è il congresso provinciale a Melito di Fratelli d’Italia, avvenuto ieri sera, dove ci sono tutti i big campani del partito della premier. E il ministro Sangiuliano tuona: «I fondi non vanno buttati a pioggia – afferma – La Regione ha speso solo 3,5 miliardi su 9,3 destinati alla Campania. Vogliamo sapere come saranno impiegati i soldi che arrivano dal governo».

A Roma il figlio di De Luca, Piero, deputato del Pd firma una interrogazione in cui chiede che siano sbloccati i soldi per il Sud, affermando che sono fondi già ripartiti.  Intanto Fratelli d’Italia è pronta: «Rilanceremo il modello Meloni anche in Campania». Solo che bisognerà mettere d’accordo gli alleati: Lega e Forza Italia, sulla leadership e non pare sia ancora tutto chiaro. Così come tra mille ostacoli si muove il centro sinistra. Intanto molti progetti anche degli enti locali sono bloccati. E questo, a prescindere dalle posizioni, è un fatto.      

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