Salvatore Lucci è stato confermato alla Presidenza del Raggruppamento Territoriale Zonale “Area Flegrea ed Isole Flegree” dell’Unione Industriali Napoli. Prosegue così la politica del dialogo tra le imprese e gli enti locali dell’Unione Industriali sotto la guida del presidente Costanzo Jannotti Pecci, grazie all’impulso con i Raggruppamenti Zonali che puntano a rafforzare le strategie associative per la promozione economica e sociale del territorio. Salvatore Lucci classe 1988 puteolano di nascita proviene da una tradizione familiare di competenze e professionalità nel campo civile e dell’impiantistica. All’indomani della nomina al prestigioso incarico alla Presidenza del Raggruppamento Territoriale Zonale “Area Flegrea ed Isole Flegree”, cerchiamo di fare un breve punto sullo stato di salute delle imprese nell’area flegrea che mostrano resilienza a dispetto di tante difficoltà e ancora in attesa di una vera governance gestionale di lungo periodo.
La sua elezione a Presidente può rappresentare un ulteriore punto di svolta per dare voce a tante istanze dall’area flegrea oltre a maggiore centralità nella programmazione di interventi?
La svolta è stata già avviata con la costituzione del Raggruppamento Territoriale Zonale Area Flegrea ed Isole Flegree, un paio d’anni fa, nell’ambito di una nuova organizzazione dell’Unione Industriali Napoli, finalizzata a rappresentare con maggiore efficacia le imprese dell’intera area metropolitana. I Raggruppamenti Zonali sono stati lo strumento principale di questo nuovo approccio. Per quanto riguarda l’area flegrea, raccolgo il testimone dal mio predecessore Giancarlo Carriero, auspicando di poter sempre meglio veicolare proposte e rappresentare criticità espresse dalle aziende associate della zona.
La sua agenda dei lavori da cosa partirà? Quale sarà il primo evento sul territorio?
Rispondere alla domanda è prematuro, soprattutto perché la mia intenzione è di portare a sintesi un lavoro maturato dal confronto concreto con le aziende. Ci riuniremo presto e decideremo le iniziative da portare avanti. Naturalmente cercheremo, in raccordo col vertice dell’Unione, di contribuire a un progetto di riconversione e rinascita dell’area che, in questi ultimi tempi, è stato supportato anche da una ritrovata concertazione a livello istituzionale. L’idea di fondo è di promuovere sviluppo sostenibile, sia sul piano ambientale che su quello economico finanziario e sociale.
Non c’è una ricetta per uscire dalla crisi che ha colpito le imprese commerciali in modo forte a seguito della crisi causata dal bradisismo, al di là della contingenza del periodo, i comuni flegrei hanno ancora bisogno di efficientamento delle infrastrutture e quindi di rafforzamento dei collegamenti ed investimenti per aumentare l’attrattività del territorio verso nuovi investitori, cosa pensa al riguardo?
Siamo consapevoli che lo sviluppo nasce, sì, dall’iniziativa imprenditoriale, ma anche e soprattutto da un contesto favorevole per investimenti e, dove gli spazi lo consentano, per nuovi insediamenti. Il che significa anche assicurare al territorio reti energetiche, di telecomunicazione, di trasporto e viabilità, tali da renderlo attrattivo, anche grazie a incentivi e semplificazioni amministrative. In tal senso ci adopereremo anche nel confronto con le istituzioni, nella logica del partenariato pubblico privato, che sempre più dovrà permeare l’utilizzo di strumenti come il Pnrr, il FSC e la nuova programmazione comunitaria.