Pozzuoli, l’imprenditore Luigi Leonardi in visita all’Istituto Petronio. Una vita sotto scorta e la forza di ricominciare

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Un convegno sulla legalità, tenutosi martedì presso l’Istituto IPSEOA Lucio Petronio di Pozzuoli, ha raccolto la drammatica storia di Luigi Leonardi, imprenditore napoletano che ha sfidato la criminalità organizzata. Una testimonianza intensa che ha lasciato un segno profondo negli studenti. Presenti all’incontro: Salvatore Aulcino Mazzei, referente del Movimento Agende Rosse, il dirigente scolastico Filippo Monaco e il professore Mattia Russo in veste di moderatore. Luigi Leonardi, imprenditore nel settore delle illuminazioni, ha raccontato la sua storia personale, fatta di violenze, estorsioni e isolamento. La sua attività iniziata con successo – sei negozi e una fabbrica – fu presa di mira da diversi clan camorristici tra cui i Di Lauro, i Mallardo, i Russo e i Cardito.
“Pagavo 1500 euro a settimana di estorsione ai clan. – ha dichiarato l’imprenditore – Sono stato sequestrato, minacciato, mi hanno puntato una pistola alla testa”. Dopo aver subito gravi pressioni, un’aggressione che lo mandò in coma e l’abbandono della sua stessa famiglia , “mia madre mi disse: se denunci, non ti rivolgerò più la parola”, Luigi decise comunque di denunciare.
Le denunce di Leonardi portarono a due processi: uno durato 11 anni, l’altro 10, per eventi risalenti al 2004 durati fino al 2009. Furono accusate 81 persone, per un totale di 800 anni di carcere. Nel secondo processo le cose, però, sono andate diversamente: quasi tutti gli indagati oggi sono liberi. “Mi sono trovato contro lo Stato”, ha detto amaro Leonardi, raccontando come la giustizia abbia ridotto molte pene per mancanza di prove “bancarie” e abbia considerato le richieste camorristiche come semplici “recuperi crediti”.
Oggi Luigi vive sotto scorta, costantemente protetto. Guadagna quanto prima, ma a prezzo della libertà personale. Il suo messaggio ai giovani è chiaro: “Seguite i vostri sogni e puntate sulla vostra professionalità. Solo così deciderete voi quanto valete”. E ancora : ““Immaginate di avere un sogno e che qualcuno voglia togliervelo con la violenza. Voi avete la forza per non farlo accadere”. Dopo la testimonianza di Leonardi, ha preso la parola Salvatore Mazzei, rappresentante del Movimento Agende Rosse, fondato nel 2007 da Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo. Il nome deriva dall’agenda rossa che Paolo portava sempre con sé, scomparsa dopo la strage di via D’Amelio. In collegamento video, Salvatore Borsellino ha parlato direttamente agli studenti: “La mafia non è invincibile. La mafia sarà sconfitta solo quando lo Stato saprà davvero combatterla. Ma soprattutto – ha concluso – voi giovani siete la mia speranza”. La giornata si è conclusa con un applauso collettivo. I presenti hanno dichiarato che le storie ascoltate, dure e reali, li hanno colpiti nel profondo. Parlare di legalità oggi significa anche raccontare chi ha pagato – spesso in solitudine – il prezzo del coraggio e seminare consapevolezza.

Scritto da: Alessandra Piedimonte, Sabrina D’Orsi e Sabrina Lucci

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