Partire dalle rocce per riscoprire le radici di un popolo, non è l’unico obiettivo che si sono posti gli studenti della Scuola di Scultura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. Con la mostra “Pietre di riscatto”, che verrà inaugurata sabato 3 maggio (ore 12 – 16), al Rione Terra nelle sale di Palazzo Migliaresi, il riscatto a Pozzuoli passa attraverso il recupero.
Con le istallazioni artistiche, gli studenti si sono messi in gioco nel tentativo di riproporre la storia di quello che è stato definito “un esodo forzato” non solo attraverso la memoria, ma anche grazie a ciò che è stato recuperato in fase di demolizione e ricostruzione del Rione più antico di Pozzuoli. Un modo artistico per ridare vita al primo nucleo abitativo di Pozzuoli che spera di sopravvivere reinterpretando se stesso seguendo la scia della contemporaneità. Gli studenti, guidati dalla professoressa Rosaria Iazzetta, si sono impegnati nella creazione di opere scultoree utilizzando pietre, come granito, piperno e trachite Vesuviana, che erano infatti parte degli edifici demoliti negli anni 80, a seguito dell’evacuazione forzata del 2 marzo 1970.
Archi, fusti e rocchi di colonne, elementi architettonici di finestre, capitelli e basoli di pavimentazione stradale, da materiale di risulta delle demolizioni diventano il punto di partenza per esprimere attraverso l’arte il peso della sofferenza, dello smarrimento e dell’isolamento legato alla privazione della casa che hanno vissuto i residenti di quella che viene chiamata ancora “La Rocca”.
L’esposizione riguarderà i risultati della prima fase di lavoro, prototipi delle opere d’arte in scala ridotta, in attesa di quelle che saranno le sculture monumentali che verranno posizionate all’interno del Rione Terra e del territorio di Pozzuoli. Ad accompagnare la mostra, ci sarà un catalogo pubblicato da Giannini Editore.
Il progetto è nato da un’idea dell’artista Lucia Ausilio, dell’ingegnere Giovanni Giannini (direttore tecnico Consorzio Rione Terra) e della giornalista e curatrice Alessandra Pacelli, che subito ha incontrato l’interesse e la piena collaborazione del Comune di Pozzuoli e dell’Accademia di Belle Arti di Napoli che, con il suo Direttore Giuseppe Gaeta e la professoressa Rosaria Iazzetta, ha reso possibile la realizzazione della mostra.
Per il vicesindaco di Pozzuoli, Filippo Monaco, la mostra è: «un modo per trasformare la città in uno scenario d’arte ed è un omaggio alla resilienza di una comunità che ha una grande forza che si tramanda nei secoli».

Rione Terra, arriva la mostra che parla di esodo. “Pietre di Riscatto” verrà inaugurata sabato
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